Oltre 2 milioni e mezzo di edifici sono stati costruiti prima del 1918
Sono 13 milioni circa gli edifici residenziali in Italia: si va dalle abitazioni unifamiliari alle residenze multifamiliari. La densità media abitativa per ogni edificio è di 5 residenti. Il picco è a Milano con 29 in media, a seguire Torino con 28 abitanti, Napoli con 23 e Roma con 20. (dati Istat)
Ma quello che non forse tutti sanno è che ben 2 milioni e mezzo di edifici sono stati costruiti prima del 1918 e quindi hanno un’età di oltre 100 anni.
Il 75% del parco immobiliare italiano risale a prima del 1991; poco più di un milione di edifici è stato realizzato nel nuovo millennio (2001 – 2020).
Questo, ovviamente, significa che gli edifici italiani sono, per il 62%, in classi energetiche poco efficienti (F-G); una parte delle costruzioni della prima metà del Novecento ha subito ristrutturazioni importanti. Queste, però, non hanno portato le strutture ad un miglioramento consistente della classe energetica.
Le classi energetiche
Le classi energetiche in cui vengono suddivisi gli edifici residenziali sono dieci.
La prima classe energetica è la A. Questa a sua volta è articolata in quattro sottoclassi, dalla B alla G. La classe G è quella con prestazioni peggiori. Il modo per conoscere la classificazione energetica di un edificio o di un immobile è ottenere il cosiddetto APE (attestato prestazione energetica) che di fatto però è obbligatorio solo in tre casi: se si vuole vendere o locare un immobile o se lo si sottopone a ristrutturazioni agevolate dal fisco (come quelle per il superbonus) per le quali la legge lo preveda.
Gli edifici in classe G
Grazie ai dati forniti da Istat e Cresme, scopriamo che sono circa 4 milioni e mezzo gli edifici che si trovano attualmente in classe energetica G e che, dunque, avrebbero bisogno di un adeguamento radicale, per raggiungere una classe energetica D o superiore.
Il dato in questione è riferito alle abitazioni plurifamiliali.
Ma Secondo le ultime statistiche catastali in Italia ci sono 35.265.464 unità immobiliari residenziali. Da qui deriverebbe il seguente dato: le case in classe G sono stimabili in 12,6 milioni, quelle in classe F in 8,9 milioni.
Queste strutture contribuiscono in maniera importante alla perdita termica che ci pone primi in Europa per spreco di energia, con costi e consumi altissimi.
Intervenire sul miglioramento delle performance energetiche del patrimonio immobiliare rappresenta pertanto una priorità sia dal punto di vista ambientale che economico.
Le soluzioni ci sono e rappresentano un importante passo avanti per l’efficientamento energetico degli edifici italiani.
Tra queste troviamo la installazione di valvole termostatiche, valvole di bilanciamento e l’installazione di sistemi di bilanciamento per edifici a più piani.