L’efficienza energetica porta ad uno sviluppo sostenibile.
Quali sono le politiche nazionali ed europee da qui al 2030?
L’autunno 2022 sarà un banco di prova per l’Italia e tutta l’Europa: le nazioni europee saranno in grado di far fronte ad una crisi energetica senza pari? Stiamo assistendo ad un aumento spropositato dell’energia: questo influirà negativamente sulle bollette delle famiglie. In molti si troveranno a pagare una percentuale in più rispetto al 2021 che ancora non è stata stimata. Questo a causa dell’incertezza continua che la guerra in Ucraina sta trascinando da mesi.
Per questo è importate adottare buone pratiche di efficientamento.
L’efficienza energetica rappresenta uno dei pilastri dalla Strategia Energetica Nazionale, SEN che indica fra gli obiettivi una riduzione di consumi di energia finale pari a circa 10 Mtep al 2030.
Mtep = La tonnellata equivalente di petrolio è un’unità di misura dell’energia.
L’uso efficiente e razionale dell’energia riveste un ruolo centrale anche nelle politiche energetiche dell’Unione con la pubblicazione del Libro verde e del primo Piano di Azione per l’efficientamento energetico.
Nei percorsi di decarbonizzazione, l’efficienza energetica risulta l’azione strategica predominante fino al 2030. Anche il “winter package” della Commissione europea privilegia l’efficienza energetica con l’introduzione dell’obiettivo vincolante di riduzione del 30% i consumi energetici entro il 2030.
Si considera l’efficienza energetica la componente irrinunciabile di un’economia sostenibile; inoltre è lo strumento chiave per conseguire obiettivi di contenimento dei consumi energetici nei Paesi dell’UE. La Commissione Europea ha varato direttive e linee guida su una pluralità di aspetti legati a questo aspetto. A questo proposito tutti gli Stati hanno emanato regole e predisposto misure di intervento e di incentivazione.