Quali sono le tipologie di edificio e come sono denominate? Ecco quali saranno gli edifici del futuro
La nuova classificazione degli edifici è importante per comprendere come saranno le costruzioni del futuro.
Oggi le nuove costruzioni vengono realizzate in modo da consumare meno energia possibile: e quindi si va dagli edifici verdi a quelli a impatto ambientale quasi pari a zero.
Ma cosa significa? Qui di seguito la spiegazione delle nuove tipologie secondo la guida di ENEA.
Edificio Green
Si tratta di un edificio progettato, costruito e gestito in maniera sostenibile ed efficiente, nonché certificato come tale da un ente terzo indipendente. Nel green building si utilizzano tecniche di progettazione e di costruzione volte a migliorare sensibilmente l’efficienza e l’utilizzo delle risorse – inclusi energia, acqua e materiali – su tutto il ciclo di vita dell’edificio, migliorando al contempo il benessere e la produttività degli occupanti. La progettazione e la costruzione degli edifici verdi devono avvenire riducendo quanto più possibile l’impiego di materiali e risorse non rinnovabili, allo scopo di ottimizzare al massimo l’equilibrio tra le tre dimensioni dell’uomo, dell’ambiente e dell’abitazione.
High Performance Building, HPB
In questo caso è progettato, costruito e che può essere gestito e manutenuto in modo da preservare o aumentare il valore economico nel tempo, in grado di assicurare nel corso dell’intera vita utile le condizioni di comfort, la salute e la produttività degli occupanti utilizzando tecnologie e sistemi energetici e idrici efficienti e, preferibilmente, materiali ecosostenibili. Richiede un approccio olistico alla progettazione e alla gestione dell’intero ciclo di vita dell’edificio e dei servizi da esso offerti che includa un uso efficiente, anche dal punto di vista economico, delle risorse e il benessere degli occupanti. [Fonte: rielaborazione da ASHRAE Standard 189.1:2009]
Nearly Zero-Energy Building, NZEB
Edificio ad altissima prestazione energetica, il cui fabbisogno energetico molto basso o quasi nullo dovrebbe essere coperto prevalentemente da energia da fonti rinnovabili, possibilmente prodotta in loco o nelle vicinanze. Il fabbisogno energetico rappresenta la quantità di energia consumata annualmente per soddisfare le varie esigenze legate ad un uso normale dell’edificio (riscaldamento, raffrescamento, ventilazione, produzione di acqua calda sanitaria e, per il settore non residenziale, illuminazione).
La definizione di nZEB è contenuta nella Direttiva Europea 31/2010/UE recepita in Italia dal D.Lgs. 192 del 2005 al quale è seguito il D.M. Requisiti Minimi del 2015 che ha indicato i parametri e le caratteristiche costruttive da dover rispettare: dal 2021 tutti i nuovi edifici devono essere costruiti nZEB (l’obbligo è anticipato al 2019 per gli edifici pubblici).